1Re 17:15

8 Versetti 8-16

Al tempo di Elia c'erano molte vedove in Israele e alcune, probabilmente, gli avrebbero dato il benvenuto nelle loro case; tuttavia egli viene mandato a onorare e benedire con la sua presenza una città di Sidone, una città gentile, e diventa così il primo profeta dei Gentili. Izebel era la più grande nemica di Elia; tuttavia, per dimostrarle quanto fosse impotente la sua malizia, Dio gli troverà un nascondiglio persino nel suo stesso Paese. La persona incaricata di intrattenere Elia non è uno dei ricchi o dei grandi uomini di Sidone, ma una povera vedova, bisognosa e desolata, che è in grado e disposta a sostenerlo. È il modo di Dio, ed è la sua gloria, di usare e rendere onore alle cose deboli e sciocche del mondo. O donna, grande è stata la tua fede; non se ne è trovata una simile, non in Israele. Ella accettò la parola del profeta, che non l'avrebbe persa. Coloro che possono avventurarsi sulla promessa di Dio, non faranno fatica a esporsi e a svuotarsi al suo servizio, dandogli per primi la propria parte. Sicuramente l'aumento della fede di questa vedova, che le permise di rinnegare se stessa e di affidarsi alla promessa divina, fu un miracolo nel regno della grazia, tanto quanto l'aumento della farina e dell'olio nel regno della provvidenza. Felici tutti coloro che possono così, contro ogni speranza, credere e obbedire nella speranza. La povera vedova diede al profeta un solo misero pasto, in cambio del quale lei e suo figlio mangiarono per oltre due anni, in tempo di carestia. Il fatto di ricevere il cibo dal favore speciale di Dio, e in una compagnia così buona come quella di Elia, lo rendeva più che doppiamente dolce. A coloro che confidano in Dio è promesso che non si vergogneranno nel tempo del male; nei giorni di carestia saranno saziati.

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